sabato 22 marzo 2014

Follow the Trail to Something Good [Abe]

Villa Rebenzio
Villa Sanders
Villa Nora
Villa Rosa

Le abbiamo visitate quasi tutte, le residenze dei maggiori Latifondisti di Clackline, ma la nostra ricerca non ha ancora avuto termine.
Siamo i due più improbabili compagni di tutto il 'Verse: un padrone che non si comporta come tale e la sua schiava che lo disprezza tanto quando gli è leale.
Eppure i nostri passi battono assieme per il sentiero tra i campi in rigogliosa crescita che conduce verso una delle ultime tappe del nostro viaggio: Villa Keller.
Jade cammina davanti a me tenendo alzata la lunga gonna tanto quanto basta a non farla strisciare sul terreno, le braccia contratte in quello sforzo che dura oramai da una buona decina di minuti, lo chignon biondo da cui qualche ciocca sfugge ribelle e scende lungo le spalle. Mi ritrovo a fissarla a lungo cercando di ricordare quando ho avuto quella sensazione, la sensazione che le cose stavano andando nel verso giusto, che entrambi stavamo sistemando qualcosa dentro di noi, per poterci finalmente parlare davvero.

Ti prometto che li cercheremo assieme e troveremo loro un buon padrone.

Jade salta oltre un grosso sasso che sta in mezzo al sentiero, io vi giro attorno. Sono state quelle parole a cambiare qualcosa? So che detesta non essere al suo posto e questa mia frase, questo mio impegno denota fuori d'ogni altro dubbio che sono interessato al suo benessere, ben oltre i doveri di un padrone, imposti dal contratto di schiavitù. Si, dev'essere questo il motivo per cui è andata da Daphne a parlare, ad esporsi per ottenere un'apertura nei miei confronti da parte della Yiji.

Si accorge che la sto fissando da un po', tanto che arresta i passi e si volta verso di me con aria crucciata, meditabonda e sempre invariabilmente un po' ostile
"Qualcosa non va?"
"Affatto, continuiamo"
Sorrido poco e rapidamente mentre la supero e scorgo bene l'ingresso di Villa Keller, un alto e largo edificio sui toni del bianco, con il suo proprietario seduto in veranda a gustarsi il fresco sopportabile della primavera.

Se ho un dubbio su cosa io abbia fatto per migliorare i rapporti, so con certezza cosa ha fatto lei per stravolgere completamente il mio modo di vederla.

Sono fiera di te però.
Perchè effettivamente ti dai da fare anche quando gli altri mollano il colpo.
Ne parlavo giusto l'altro giorno con una persona che conosco.
Lui diceva che nessuno si stava sbattendo per Bullfinch e io istintivamente gli ho detto di no...
Gli ho detto una persona che lo stava facendo c'era.
E che quella persona eri tu.
Quindi immagino che in qualche modo sono sì, orgogliosa di te.

O più probabilmente è stato per entrambi questa realtà che ci ha cambiati, la sua consapevolezza che sono in grado di mantenere la mia parola nonostante le avversità e la mia consapevolezza che è tutto ciò che lei desidera che io faccia. Curioso che il nostro punto in comune sia proprio la vicenda di Bullfinch.

"Sento che mio fratello è lì"
E' in ansia, lo sento; lo vuole ritrovare e vuole allo stesso tempo che stia bene.
"Ho un buon presentimento"
Le dico per incoraggiarla.
"Anche io"

E' il tramonto che scende su Clackline che ci accompagna fino alla villa. Il signor Keller in piedi che ci sta aspettando, con lo sguardo truce ed ostile, lo sguardo che mi squadra e giudica per il passato.

Mi viene il dubbio che sia il silenzio sul mio passato il nostro vero punto di contatto.

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