lunedì 3 marzo 2014

Follow the Trail to Serenity [Abe]

Perchè mi hai comprata?

Jade dorme nella mia camera, io sono appena tornato a notte fonda; una puntata al bagno e mi sistemo sul divano-letto arrivato la mattina stessa. Profuma ancora di nuovo, i tessuti sono di colori caldi ed accesi: un punto luminoso in un appartamento scarno e grigio.
Passano diversi minuti, valuto l'idea di mettere qualcosa sotto i denti, mi dirigo in cucina e trovo un piatto sul tavolo, oramai freddo, con un biglietto ad accompagnarlo

Ti ho aspettato, ma non sei arrivato.
Ti odio.

Rigiro il foglietto tra le dita inspiro a fondo e lo leggo nuovamente.

Ti ho aspettato, ma non sei arrivato.
Scaldalo.

Non fa alcuna differenza in fondo che lo scriva o meno, il suo disprezzo è chiaro come la luce del sole; lo vedo anche in quella pietanza marcio e indigesto... Lo condivido.
Apro il cestino con l'intento di gettarla via, ma sicuramente il giorno dopo lei avrebbe notato il gesto, mi avrebbe chiesto il motivo di tale spreco. Avrei dovuto quindi risponderle che non erano affari suoi e che non volevo parlarne. Avrei dovuto trattarla da schiava e lei ne sarebbe senz'altro rimasta compiaciuta. Oppure avrei potuto dirle la verità, che vedevo in quel suo gesto, in fondo gentile e amabile, il disprezzo dei suoi occhi chiari puntati sulle mie mancanze, sul mio passato.

Alla fine mangio o, per meglio dire, trangugio il piatto una volta estratto dal forno a microonde.

Perchè... perchè mi hai comprata?
Non lo so

Torno sul divano, accendo la pipa e fumo a lungo, osservando lo schermo della holovisione proiettare immagini di alcuni recenti avvenimenti.
Ad un certo punto mi sembra di sentire qualcosa, mi volto verso la stanza dove dorme Jade, ma la porta è accostata come prima. Devo averlo immaginato...

Perchè...

Perchè sono una persona sola, nessuno riesce a entrare nel mio spirito, nessuno riesce ad essere più che un'ombra, uno spettro, nel mare della nebbia; l'unica persona che stava cominciando a prendere forma, a brillare, ora è lontana, su un altro pianeta, a badare al suo futuro...

Mi hai...

Sono sdraiato, ho la faccia tra le mani, la sto stropicciando piano e a fondo da diversi istanti.
Imprese più grandi di me, oltre la mia portata mi circondano come guardie armate in cerca del ladro, se dovessi fallire, se dovessi non riuscire a mantenere le promesse fatte?
Non l'ho pensato, era voluto, ma non ricordo di aver alzato io quella mano, non ricordo di aver pronunciato io quel prezzo. Se cerco di ricordarlo mi sembra come un sogno o un incubo...

Comprata?

Forse volevo una seconda possibilità.

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